sabato, Luglio 27, 2024

Every Breath You Take: la canzone fraintesa dei Police

**UNA CANZONE MISUNDERSTOOD**

Innamorati che si dedicano l’un l’altro e interpreti da pianobar che la suonano ai matrimoni. Se state progettando di sposarvi, magari chiedete che il brano dei Police non venga eseguito. Non perché non sia bellissimo, anzi, ma perché non è proprio una canzone che parla d’amore sereno, anzi. Ciò che forse non tutti sanno, infatti, è che Every Breath You Take, probabilmente la canzone più celebre dei Police, è anche la più fraintesa per il suo significato.

**STORIA E SIGNIFICATO DI EVERY BREATH YOU TAKE DEI POLICE**

Siamo in un periodo cruciale della storia della band. Gli anni ’80 sono iniziati, e Sting è diventato il fulcro creativo del progetto, accettando sempre meno gli input degli altri membri. Il risultato sarà un album capolavoro chiamato Synchronicity, che segnerà anche la fine definitiva del progetto per gli stessi motivi sopra elencati. Il primo singolo dell’album/testamento dei Police sarà proprio quel brano nato alla scrivania di Ian Fleming in Giamaica.

Nonostante il monopolio creativo di Sting sull’album, Every Breath You Take nasce dalla capacità dei tre di fare un passo indietro. Sting la compone su un organo Hammond, ma quando la presenta al resto della band è Andy Summers a creare la magia, proponendo uno degli arpeggi di chitarra più iconici della storia della musica. In un’intervista a Record Collector il chitarrista ha raccontato:

“Senza quella parte di chitarra non c’è la canzone. È questo che l’ha sigillata. La mia chitarra l’ha resa completamente classica e al contempo moderna. In realtà l’ho realizzata in una sola ripresa, ma questo perché la demo di Sting mi lasciava molto spazio per fare quello che ho fatto. Non c’era modo di schitarrare accordi in una canzone come quella”.

Anche Stewart Copeland riesce a far valere le proprie ragioni in fase di arrangiamento. Il batterista registra la sua parte di batteria in riprese separate, nonostante Sting volesse usare una drum machine Oberheim per l’hi-hat. Copeland si oppone fermamente e alla fine la batteria che ascoltiamo è la sua (per fortuna).

Tuttavia, come spesso accade, la band si rende conto che alla canzone manca qualcosa. I ritornelli sono bellissimi, e le strofe funzionali. Manca però un bridge, un interludio. Il problema lo risolve Sting che, dopo averci sbattuto la testa per settimane, decide di sedersi al pianoforte e ribattere sempre sullo stesso accordo, quasi esasperato. Questo ostinato modo di comporre porterà alla nascita della melodia del bridge, forse la parte più bella e disperata dell’intero pezzo.

**IL SIGNIFICATO OSCURO DI EVERY BREATH YOU TAKE DEI POLICE**

Se non avete capito il vero significato di Every Breath You Take, non preoccupatevi, non l’ha capito nemmeno il batterista Stewart Copeland. Solo dopo la pubblicazione si è reso conto che non si trattava di una canzone romantica.

Il testo, infatti, è molto cupo. La canzone parla di uno stalker ossessivo, maniaco del controllo nei confronti della donna amata. Un tema tristemente attuale, nonostante il brano sia spesso indicato come “la classica canzone da suonare alle nozze”. Lo stesso Sting ne ha parlato a NME nel 1983:

“Penso che sia una canzone cattiva, piuttosto malvagia. Parla di gelosia, sorveglianza e proprietà. Penso che l’ambiguità sia intrinseca nella canzone, comunque la si tratti, perché le parole sono così sadiche. Da un lato, è una bella canzone lunga con i classici accordi relativi minori, e dall’altro c’è questo personaggio sgradevole che parla di osservare ogni movimento. Mi piace questa ambiguità. Un paio di settimane fa ho visto Andy Gibb cantarla con una ragazza in TV, molto dolce, che la interpretava in modo totalmente sbagliato. Riuscivo ancora a sentire le parole, che non parlano affatto di amore. Mi sono pisciato addosso dalle risate”.

C’è ovviamente molto delle vicende personali di Sting nel brano. Il cantautore aveva infatti intenzione di scrivere una canzone d’amore, tuttavia Sting era reduce da una situazione personale non proprio felice, dato che si era appena separato da Frances Tomelty, la sua prima moglie. In un’altra intervista Sting ha raccontato:

“Una volta scritta ed eseguita, mi sono reso conto che era piuttosto cupa. La mia intenzione era quella di scrivere una canzone romantica, seducente, avvolgente e intima. Poi mi sono reso conto che dentro c’era anche un altro lato della mia personalità, quello del controllo e della gelosia, e questo è il suo potere. È stata scritta in un momento difficile”.

**IL SIGNIFICATO DEL TESTO DI EVERY BREATH YOU TAKE**

Letta nella chiave giusta (ammesso e non concesso che esistano chiavi di interpretazione giuste e sbagliate), già dalla prima strofa risulta evidente l’ossessivo controllo che il protagonista esercita sulla persona amata. Peraltro le prime due frasi sono un sottile omaggio alla seconda strofa di D’yer Mak’er dei Led Zeppelin (dove Robert Plant canta proprio “Every breath you take, every move you make.

Questo clima di sorveglianza, quasi à la Grande Fratello di Orwell, si esaspera ancora di più nella seconda strofa.

Oh, can’t you see
You belong to me?
How my poor heart aches
With every step you take

Ciò che forse più di tutto alimenta il fraintendimento del brano è la spettacolare melodia del ritornello. Talmente bella da far passare in secondo piano il significato del testo, che palesemente sottende una necessità di possesso.

Every move you make
And every vow you break
Every smile you fake
Every claim you stake
I’ll be watching you

Dal punto di vista linguistico e di scrittura, è interessante notare la ripetizione ossessiva della parola “every”. Il protagonista è talmente maniaco del controllo che afferma di riuscire a osservare persino i sorrisi falsi. Un atteggiamento che letteralmente minaccia di togliere l’aria alla vittima (del resto il titolo del brano è “ogni tuo respiro”).

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