sabato, Luglio 27, 2024

Google raschierà l’intera Internet pubblica per addestrare l’intelligenza artificiale

L’ultimo aggiornamento della politica sulla privacy di Google non è necessariamente sorprendente, ma fa anche scattare alcuni campanelli d’allarme. In particolare per coloro che hanno già i loro dubbi sulla rivoluzione dell’IA.

Come evidenziato da Gizmodo l’ultima dichiarazione sul gigante della ricerca politica sulla riservatezza contiene un aggiornamento chiave relativo all’IA:

“Ad esempio, utilizziamo le informazioni disponibili pubblicamente per aiutare ad addestrare i modelli AI di Google e creare prodotti e funzionalità come Google Translate, Bard e le funzionalità di cloud AI.”

La politica più recente prima di questa faceva solo menzione di “modelli linguistici” e in particolare di Google Translate. L’ultimo aggiornamento chiarisce che qualsiasi cosa sia pubblica su Internet, Google alimenterà i suoi strumenti di intelligenza artificiale come Bard.

È sorprendente? Affatto. Google è il custode di Internet, soprattutto per gli editori come noi e la nostra casa madre. Fare il gioco per far sì che i tuoi contenuti si posizionino bene su Google è estenuante, ma anche fondamentale. E ora tutti quei contenuti verranno inseriti nell’IA di Google. Tutto.

Certamente alimenterà le fiamme del dibattito. Recentemente abbiamo riscontrato problemi su Reddit per quanto riguarda l’accesso alla sua API, i cui perdenti erano fondamentalmente gli utenti di Reddit. Anche il proprietario di Twitter, Elon Musk, si è espresso sullo scraping, sostenendo che il recente disastro sulla piattaforma con limiti di velocità è in risposta a ciò (anche se potrebbe non essere vero al 100%).

Questa mossa non farà che alimentare ulteriormente il dibattito e il contraccolpo sull’addestramento degli strumenti di intelligenza artificiale. OpenAI ha già avuto la sua giusta quota sui dati utilizzati per addestrare il modello GPT, lo stesso che alimenta Bing Chat di Microsoft. Microsoft ha anche un motore di ricerca, ma la sua portata impallidisce rispetto a quella di Google Search.

Anche la legalità sarà messa in discussione. Siamo in acque torbide e inesplorate con tutta questa roba. L’UE ha già problemi con Google Bard, e sarà interessante scoprire come questo si allineerà con le regole GDPR del territorio. Fino a quando non sarà tecnicamente illegale, forse Google farà solo quello che fa Google. Che è quello che vuole.

I modelli di intelligenza artificiale devono essere addestrati in qualche modo. Ma l’ultima politica di Google non sembra indicare che la società sia disposta a risarcire nessuno dei creatori di quel contenuto. Tutti hanno bisogno che le loro cose vengano visualizzate su Google, e sembra che Google ne stia abusando per i propri fini.

Allacciate le cinture, sarà un viaggio accidentato.

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