lunedì, Ottobre 14, 2024

L’intelligenza artificiale rivela un nuovo capitolo dell’archeologia: papiri romani decifrati

Intelligenza Artificiale E ARCHEOLOGIA: IL CASO DEI ROTOLI DI ERCOLANO

Tra le ormai innumerevoli applicazioni pratiche dell’Intelligenza Artificiale figura anche l’archeologia.

A dimostrare ciò è stato l’impiego di questa Tecnologia per decifrare una serie di misteriosi testi romani. Stiamo parlando dei rotoli di Ercolano, documenti di circa duemila anni fa carbonizzati durante la celebre eruzione del Vesuvio.

A decifrare il testo dei rotoli di Ercolano sono stati tre studenti, ovvero Youssef Nader, Luke Farritor e Julian Schilliger. A loro è andato il sostanzioso premio (700.000 dollari) messo in palio per chiunque fosse in grado di ottenere tale risultato.

Dunque, qual è il contenuto dei rotoli? A quanto pare si tratta di un testo abbastanza lungo, redatto dal filosofo Epicureo. A quanto pare, si tratta di un documento che ha come principale tema il cibo e come la sua scarsità o abbondanza possa influenzare le società.

IA E ARCHEOLOGIA: UN BINOMIO VINCENTE

Al di là dell’apprezzabile lavoro dei tre studenti, appare ovvio come l’IA abbia giocato un ruolo fondamentale per svelare il contenuto dei papiri. Secondo alcune stime, gli strumenti tecnologici utilizzati, hanno svolto 10 anni di lavoro “umano” in appena tre mesi, dimostrando come archeologia e IA possano effettivamente risultare un binomio vincente.

Di fatto, aver decifrato i rotoli di Ercolano, può aver aperto un nuovo filone di ricerche. Il tutto tenendo sempre conto che, come affermato dal ricercatore Michael McOsker, attualmente siamo solo a conoscenza di meno dell’1% della letteratura antica e di come, in questo senso, l’IA potrebbe fornire un aiuto enorme per poter riscoprire il nostro passato.

CONCLUSIONI

In conclusione, l’impiego dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito archeologico si è dimostrato estremamente proficuo grazie al caso dei rotoli di Ercolano, offrendo prospettive affascinanti per futuri studi e scoperte nel mondo antico.

Dunque, l’IA si configura sempre di più come un potentissimo strumento a disposizione degli studiosi di storia e archeologia, consentendo di accelerare i processi di decodifica e comprensione di documenti antichi come mai prima d’ora.

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