venerdì, Dicembre 6, 2024

Stili di combattimento reali vs giochi picchiaduro: analisi dei personaggi di Tekken 8

IL MONDO DEI PICCHIADURO E LE ARTI MARZIALI REALI

Affermare che i picchiaduro ad incontri e le arti da combattimento del mondo reale siano legate sembra quasi un’ovvietà. Nel creare i propri giochi, tutti gli sviluppatori si sono dovuti ispirare in maniera più o meno fantasiosa al mondo delle arti marziali, che fortunatamente è ricco di spunti e stili differenti, provenienti da ogni parte del mondo. Non tutti i titoli possono ovviamente rappresentare l’arte marziale di riferimento in maniera realistica, per motivi di design ma anche per le limitazioni dovute alla natura stessa del prodotto. Prevedibile insomma che giochi bidimensionali come Street Fighter o Mortal Kombat pongano scarsa enfasi sul realismo e invece accentuino aspetti cartooneschi e volutamente esagerati degli scontri, che si tratti di onde di energia, arti allungabili o la ricerca della maniera più creativa e cruenta per causare la dipartita del proprio rivale.

L’habitat naturale per una rievocazione più accurata e credibile degli innumerevoli stili di combattimento esistenti nel mondo reale è quindi il picchiaduro tridimensionale. Titoli come Tekken e Virtua Fighter hanno fatto scuola in questo senso e, nonostante il fighting game di Bandai Namco abbia fatto più di una concessione al “fantastico” nelle sue ultime iterazioni, si tratta ancora dei giochi che riescono a fornire un’approssimazione più vicina alla realtà all’interno del panorama picchiaduro. Tekken 8 in particolare, con il suo roster gigantesco, la sua rappresentazione di lottatori provenienti da ogni parte del globo e le sue movelist kilometriche riesce a fornire più di uno spunto per fare dei paragoni tra il mondo reale e quello virtuale, per quanto concerne gli sport da combattimento (combo aeree a parte).

STEVE FOX E IL PUGILATO

Steve è uno dei combattenti più amati del roster di Tekken 8. Il suo essere veloce ma incredibilmente arduo da padroneggiare gli è valso un’aura quasi mistica, e chiunque decida di cominciare il difficile percorso di apprendimento di questo lottatore è degno del rispetto incondizionato della community. Le similitudini tra la nobile arte e lo stile del boxer britannico sono molteplici e omaggiano diversi grandi pugili del passato.

Uno dei motivi per cui Steve è considerato un personaggio ostico da padroneggiare sono le sue transizioni in “stance”, durante le quali il corpo del lottatore assume posizioni diverse per attaccare i punti deboli dell’avversario. Ogni stance è un omaggio ad una leggenda del pugilato e va utilizzata dal giocatore in maniera molto simile ad un vero match di boxe.

Parliamo ad esempio del flicker, stance letale e componente fondamentale dell'”out boxing”: si tratta di una posizione evasiva che tende a sfiancare lo sfidante con veloci “jab” e sfruttata a pieno da pugili del calibro di Thomas “The Hitman” Hearn. I flicker jab sono componente essenziale del gioco di Steve e servono a tenere a distanza il proprio rivale, costringendolo a scoprirsi.

Lo stile “peakaboo” non ha invece bisogno di presentazioni: è una delle tecniche principali di “Iron” Mike Tyson che si sposa perfettamente con la sua fisicità. Consiste nell’abbassare leggermente il baricentro ed avanzare coprendo il proprio volto con le mani, per evitare letali colpi al volto (da qui il nome “peakaboo” ovvero gioco del cucù o Bubù-Settete). Stance fortemente offensiva, permette anche in Tekken di mettere pressione al nemico e cercare gradualmente di smantellarne la difesa. Anche se ovviamente nella boxe reale non sono permessi i colpi sotto la cintura che invece il pugile virtuale sfrutta per aprire la guardia degli avversari, l’utilizzo della stance all’interno di Tekken è molto simile alla sua controparte reale. Terminiamo la nostra panoramica con una gradita aggiunta dell’ottavo capitolo made in Bandai: la stance “Lionheart”. Questa tecnica è un bellissimo omaggio al pugile più importante di tutti i tempi, Muhammad Ali, e prende in prestito il gioco di gambe del suo leggendario “Ali shuffle” per sfuggire all’offensiva dello sfidante con un rapido movimento di spalle all’indietro.

Eddy Gordo, IL MAESTRO DEL CAPOEIRA

Passiamo quindi al brasiliano Eddy Gordo, miglior amico degli amanti di Tekken 3 e della sottile arte di alternare casualmente i tasti X e Cerchio. La capoeira è uno degli stili di lotta più spettacolari, acrobatici e appariscenti mai…

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