venerdì, Aprile 26, 2024

VIVO Ifea, un cellulare per selfie staccabile

Vent’anni fa non esistevano ei cellulari servivano solo per una cosa: chiamare. Poi sono diventati un elemento in più, un’aggiunta curiosa, anche se secondaria per la sua risoluzione minuscola e incomparabile con una fotocamera digitale. Oggi, le fotocamere mobili sono per alcuni l’elemento essenziale con cui decidere su uno o l’altro modello di smartphone.

E uno degli elementi che stanno avanzando più velocemente, dal momento che in 3-4 anni siamo passati da telecamere a obiettivo singolo a terminali che montano già 4, 5 e 6 telecamere.

Per poter cambiare la telecamera del cellulare

I cellulari flessibili che hanno colpito il mercato lo scorso anno sono il primo passo nella prossima grande evoluzione degli smartphone. Ma prima c’era un’altra tecnologia che prometteva molto e non arrivava a nulla, forse perché troppo avanti rispetto ai tempi: gli smartphone modulari. Il problema con i telefoni attuali è che il loro design è chiuso e non consente modifiche , qualcosa che marchi come LG hanno cercato di cambiare con terminali come il pioniere ma LG G5 fallito .

Senza dubbio, l’idea di un cellulare modulare, cioè con parti intercambiabili come un PC, è attraente. Ma nel 2016 abbiamo visto che il G5 non si è venduto affatto bene, e anche Google ha fermato il suo Project Ara , un progetto ambizioso basato su uno smartphone modulare con componenti intercambiabili come se fossero pezzi LEGO.

Tra i marchi di smartphone che cercano sempre di innovare di più in questo settore, il cinese VIVO ha sempre voluto essere in prima linea, ed è stato tra i primi a montare lettori di impronte sotto lo schermo o fotocamere ‘Pop up’ scorrevoli. Il mese scorso, infatti, ci ha sorpreso con una tecnologia che permette a un cellulare di cambiare il colore della cassa grazie ad un materiale intelligente . E oggi torna nel campo della telefonia modulare per cercare un altro possibile progresso: una fotocamera rimovibile.

Il design sviluppato da Vivo si basa su una fotocamera frontale a scomparsa, che è nascosta nella parte superiore del cellulare, e quando l’utente vuole utilizzarla appare grazie a un motore. La sua più grande novità in questa sezione è che, a differenza di altri design, il modulo della fotocamera può essere smontato. Pertanto, la fotocamera frontale è alloggiata in un modulo rimovibile che è collegato da un sistema magnetico allo smartphone. Ciò gli consente di essere utilizzato in modo indipendente e persino controllato da comandi vocali.

Si tratta, per il momento, di un design concettuale che è stato riconosciuto dal RedDot Award 2020 , ma che potremmo vedere in alcuni dei nuovi terminali del marchio entro la fine di quest’anno o già entro il 2021. Avrà più successo del resto degli elementi modulari che abbiamo visto negli ultimi anni?

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