sabato, Aprile 27, 2024

I retroscena di BioWare: come ha perso l’occasione di diventare Steam

BIOWARE: I PASSI FALSI NELLA STORIA DI UNO DEI GIGANTI DELL’INDUSTRIA DEI Videogiochi

Dopo aver ricevuto rassicurazioni su Mass Effect Next e quindi sul futuro di BioWare, ecco emergere dei retroscena sul passato dello studio canadese in forza ad Electronic Arts.

EX PRODUCT MANAGER ROB BARTEL SVELA I DETTAGLI

A parlare è stato l’ex product manager Rob Bartel, che nel 2018 aveva descritto i passi falsi commessi da BioWare durante la sua espansione all’interno del settore videoludico. Le dichiarazioni riportate nuovamente in rete da Jeremy Peel tramite Twitter hanno messo in luce alcune scelte cruciali che hanno influenzato il percorso del celebre studio.

LA PERDITA DI UN’AURA DI INNOVAZIONE

“Download digitali, negozi online e contenuti post-lancio sono ormai ovunque”, ha affermato Bartel, “ma, col senno di poi, abbiamo perso la nostra grande opportunità di essere Steam: abbiamo battuto Valve sul mercato e CD Projekt ci ha contattato per vendere The Witcher tramite il negozio BioWare, come hanno fatto altri. Ma li abbiamo rifiutati tutti, temendo che ciò avrebbe in qualche modo diluito il marchio BioWare. Adesso ci stiamo prendendo a calci da soli”.

IL TIMORE DELLA LEGGE SUL COPYRIGHT

Parte dell’esitazione, a quanto pare, era dovuta al timore di come la legge sul copyright avrebbe influenzato la distribuzione digitale negli anni a seguire. “Lo stesso vale per l’App Store di Apple e l’idea di un mercato a ruota libera per i giochi indipendenti”, ha affermato Bartel. “Il Live Team voleva intraprendere questa strada, ma il Digital Millennium Copyright Act era ancora un concetto molto nuovo e aveva precedenti limitati, quindi il nostro team legale era preoccupato per le potenziali responsabilità”.

LA PERDITA DI UNA GRANDE OCCASIONE

BioWare poteva agire prima di tutti, ma per queste ragioni ha deciso di fermarsi. Lo studio ha lanciato il suo negozio digitale nel 2004 per vendere DLC di Neverwinter Nights, quando i DLC erano ancora un concetto molto nuovo. L’idea di uno store di editori in diretta concorrenza con Steam potrebbe sembrare risibile oggi, ma è bene ricordare che nel 2004 la piattaforma Valve era vista come poco più di una fastidiosa misura DRM per accedere ad Half-Life 2.

LA COLLABORAZIONE CON CD PROJEKT

Bartel ha inoltre raccontato di come CD Projekt abbia avuto in passato un’associazione piuttosto notevole con BioWare. Il gioco originale di Witcher era alimentato da una versione modificata dello stesso Aurora Engine utilizzato da BioWare in Neverwinter Nights, e la compagnia ha persino ospitato The Witcher presso il suo stand all’E3 quando stava promuovendo Jade Empire.

L’eredità di BioWare è indiscutibile, ma i passi falsi raccontati da Bartel ci mostrano come anche i giganti dell’industria videoludica possano commettere errori cruciali che influenzano il loro percorso futuro. Resta da vedere come il futuro di BioWare sarà influenzato da queste scelte e se riusciranno a ritrovare la strada per rimanere leader nell’industria dei videogiochi.

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