venerdì, Maggio 17, 2024

Il declino del genere western nei videogiochi: il dominio di Red Dead Redemption 2 – Francesco Mocerino

Con GTA 6 il crime game a mondo aperto potrebbe conoscere la sua prossima punta di diamante, eppure in epoca recente il genere ha continuato a espandersi con nuovi esponenti, si pensi ad esempio a Saints Row. Quando invece volgiamo lo sguardo verso Red Dead Redemption 2, il più recente titolo targato Rockstar Games disponibile sul mercato, ci accorgiamo che è praticamente l’unica esplorazione action adventure del Far West “puro” degli ultimi anni. I titoli western erano in voga nei primi anni 2000, ma ormai non cavalcano più come un tempo. Soffermiamoci un attimo sulla situazione attuale…

IL CRIMINE E IL SELVAGGIO WEST

In apertura abbiamo citato proprio i crime game e GTA, quindi ci sembra logico partire proprio da qui. La saga ambientata nell’era moderna ha sempre alzato l’asticella qualitativa del medium verso nuove vette, registrando vendite da capogiro e catalizzando l’opinione pubblica come un gigante impossibile da ignorare, fino ad un quinto capitolo diventato uno dei pezzi di intrattenimento più redditizi della storia. Ciò però non ha ostacolato la proliferazione di decine di Videogiochi simili. Dai fascinosi Mafia fino ai tie-in come Scarface e Il Padrino, abbiamo apprezzato negli anni anche una serie come Saints Row che, con la sua solita propensione all’eccesso, si è presa gioco delle proprie ispirazioni e dell’etichetta “clone di GTA”. Un simile trend non si è però mai originato dal successo di Red Dead Redemption nel 2010, e forse i motivi di questo “inaridimento” sono da ricercare proprio dal genere riportato in auge da Rockstar Games.

NEL PRIMO DECENNIO DEL 2000, IL WESTERN SEMBRAVA GODERE DI UNA CERTA FAMA PRESSO SVILUPPATORI E UTENTI

La serie di Call of Juarez, nonostante le sue asperità, calava il giocatore in una classica cornice tematica fatta di banditi alla ricerca di oro e vendetta, e prima ancora ci aveva pensato l’indimenticabile Gun a catapultarci nella complicata Frontiera americana, tra fughe dalla legge e un mare di proiettili. La calorosa accoglienza da parte della critica e i dati di vendita non sono però bastati a solidificare questo tipo di videogiochi come un punto di riferimento per gli studios. In seguito, l’arrivo del primo Red Dead Redemption ha stupito l’utenza grazie a meriti incontrovertibili, come una trama entusiasmante e un gameplay rifinito al dettaglio, portando il western videoludico a una nuova era di splendore.

L’ERA MODERNA DEL WESTERN NEI VIDEOGIOCHI

Chiariamo un particolare fondamentale della questione: l’estetica legata al vecchio west – quella fatta di cowboy di poche parole, revolver scintillanti e saloon in cui fare a scazzottate – continua ad ammaliare delle fette di pubblico, e nel mondo dei videogiochi viene spesso mescolata ad altri elementi per creare qualcosa di differente. Il fantasy ad esempio ha ormai messo le tende in questa cornice e non smette di ispirare numerosi sviluppatori, basti pensare al recente lavoro di Flying Wild Hog o all’ultima fatica di Raphael Colantonio chiamata Weird West. Per completezza, non possiamo affermare che il western “puro” sia letteralmente scomparso dai radar al di fuori delle fucine di Rockstar Games. Nel 2020, e cioè potremmo dire ieri, Desperados 3 ha regalato ai giocatori una grande esperienza Real Time Tactics ambientata nel vecchio West, dalle paludi della Louisiana fino ai canyon del New Mexico. È il grande action adventure con cavalli, pistoleri e contesti criminali interessanti a mancare, salvo rari casi in cui il risultato, seppur in accesso anticipato, ci è parso a dir poco discutibile, come nel caso di Wild West Dynasty.

Pur senza volerlo, Red Dead Redemption 2 potrebbe essere stato un po’ un ulteriore chiodo nella bara di un genere poco esplorato al giorno d’oggi, e proprio per le incredibili vette qualitative che ha raggiunto. Nel capolavoro di Rockstar Games controlliamo un bandito assolutamente umano, posto dinanzi a situazioni molto più grandi di lui e destinato ad affrontare un percorso di dannazione o redenzione, a seconda delle scelte del singolo.

Il vecchio West al tramonto di Red Dead Redemption 2 è stato dipinto con rara maestria, dai comportamenti credibili della fauna, fino alle animazioni e alle possibilità d’interazione con NPC e nemici. Lanciarsi in una sparatoria o regalarsi un momento di spensieratezza durante una festa all’accampamento di Dutch può trasformarsi in un ricordo indelebile, uno dei tanti di un’epopea talmente bella da aver invogliato anche il pubblico distante dal mondo western a viverla. Lo diciamo perché si parla di un successo da oltre 57 milioni di copie vendute a novembre 2023, un numero questo che necessariamente include utenti generalmente disinteressati alle scorribande dei cowboy. In un mondo in cui il fallimento di un progetto tripla A comporta la perdita di decine di milioni di dollari e l’impiego infruttuoso di molte risorse umane, è chiaro che gli altri grandi publisher come Electronic Arts o Ubisoft, giusto per fare un paio di esempi, stiano evitando di battere i sentieri di Arthur Morgan.

Da questo punto di vista, ben capiamo quei collettivi che hanno proposto sul mercato esperienze ibride, dove il vecchio West incontra elementi orrifici, spolverate di fantasy e via discorrendo. Ad ogni modo, non possiamo nasconderlo, ci piacerebbe affrontare delle avventure di stampo più lineare, magari con un assetto da first person shooter alla Call of Juarez: potrebbero mantenere vivo il western videoludico “puro”, senza però subire l’inevitabile paragone diretto con un mostro sacro del gaming tripla A. Di collettivi capaci di metter su un prodotto simile ce ne sarebbero ma, è chiaro, al momento sembra essere proprio la volontà di lanciarsi in un progetto simile a mancare. Voi cosa ne pensate? Credete che non ci sia spazio per altri videogiochi western, nonostante il successo spaventoso di Red Dead Redemption 2? Fateci sapere nei commenti le vostre opinioni!

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