lunedì, Aprile 29, 2024

WindTre-Eqt, tutto da rifare? Il nodo degli accordi con Iliad e Fastweb

Una situazione più che ingarbugliata che appare a dir poco paradossale. Era maggio 2023 quando il fondo svedese Eqt Infrastructure siglava ufficialmente con WindTre l’accordo per dare vita a una newco in cui far confluire gli asset di rete mobili e fissi della telco con una partecipazione, da parte del fondo, del 60% e una transazione sulla base di un entreprise value di 3,4 miliardi di euro. L’obiettivo era finalizzare la partita già entro il mese di novembre – anche se la forchetta prevedeva tempistiche di 6-9 mesi – ma si sta arrivando alla deadline finale, quella del 12 febbraio, senza aver fatto i conti con l’oste anzi due osti, Iliad e Fastweb.

WindTre ha in essere accordi con entrambe le società ma li avrebbe “bypassati” nella contrattazione con il fondo Eqt evidentemente pensando di poter gestire la questione in un secondo momento senza valutarne gli impatti da un punto di vista delle tempistiche ma soprattutto senza aver preventivamente concordato con le due telco la via di uscita.

La joint venture Zefiro Net con Iliad

Riguardo a Iliad il casus belli riguarda la joint venture Zefiro Net, tenuta a battesimo appena un anno fa, a gennaio 2023, quindi pochi mesi prima del deal con Eqt. La joint venture paritetica (WindTre e Iliad vantano ciascuna il 50% della newco) è stata creata per la condivisione e gestione congiunta delle infrastrutture di rete mobile (5G incluso) nelle aree meno densamente popolate d’Italia per una copertura pari al 27% della popolazione. Nel perimetro dell’accordo siglato fra WindTre e Eqt c’è anche Zefiro, alias il 50% in capo a WindTre che non si sarebbe dunque posta il problema di capire: se Iliad fosse d’accordo a mandare avanti la jv insieme con il nuovo socio Eqt e soprattutto a quali condizioni in termini di business e remunerazione, insomma senza tenere conto degli accordi pattuiti e delle relative clausole contrattuali.

Le frequenze 5G di Fastweb

Riguardo a Fastweb la questione riguarda le frequenze 5G che la telco si era aggiudicata nel 2018 per poi cederle in gestione a WindTre con relativo accordo sul pricing di accesso ai servizi: anche in questo caso Fastweb non sarebbe stata consultata preventivamente ossia alla società non sarebbero state fornite informazioni dirimenti sugli impatti della discesa in campo di Eqt.

Cosa succede ora?

Insomma la partita sarebbe ancora in alto mare e senza venire a capo dei due dossier Iliad e Fastweb il closing dell’operazione Eqt non è fattibile. E si rischia non solo di allungare i tempi – questione non da poco – ma addirittura da dover rivedere i termini del deal WindTre-Eqt che potrebbe comportare nel caso più estremo anche di far saltare l’operazione. La joint venture ZefiroNet con Iliad dovrà essere esclusa completamente dal perimetro dell’operazione così come dovrà essere esclusa la porzione del business relativo ai patti sulle frequenze 5G con Fastweb? In alternativa, quali garanzie serviranno per il via libera da Iliad e Fastweb, garanzie contrattuali nonché di remunerazione dell’operazione, per evitare contenziosi?

L’incontro urgente chiesto dai sindacati

Nei giorni scorsi Slc, Fistel e Uilcom hanno chiesto un incontro urgente a WindTre per fare il punto sulla situazione aziendale a partire dal progetto della vendita della rete “che appare sempre più impantanato”.

Consolidamento: Vodafone-Fastweb verso l’accordo?

Dopo il secondo niet a Iliad da parte di Vodafone – la telco non ha accettato l’offerta da 8,5 miliardi – proseguono le interlocuzioni fra Vodafone e Swisscom, l’azionista di Fastweb. Secondo indiscrezioni una rappresentanza del gruppo elevetico sarebbe in “missione” a Milano in questi giorni per una serie di incontri.

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